SAN TEODORO – Continuano gli appuntamenti di “Musica in Crescendo 2024”. Il prossimo e ultimo appuntamento in programma, sarà il concerto all’ Alba del 2 Agosto, che si terrà nella storica location de La Cinta alle ore 5:30 a.m .
Il Concerto all’alba, organizzato dall’Associazione Musiklab Academy con il patrocinio e sostegno del Comune di San Teodoro – Assessorato al Turismo, Cultura e Eventi, nel corso degli anni è diventato la punta di diamante del festival, confermandosi l’evento più atteso dal pubblico dell’estate teodorina.
Anche quest’anno la scelta artistica della direzione artistica, Maria Antonietta Di Nardo, ha puntato su un talentuoso musicista.
Il protagonista che incanterà, con la sua musica in riva al mare, sarà il pianista e compositore Andrea Vanzo .
INTIMACY , titolo del suo ultimo lavoro discografico, sarà il viaggio emozionale che percorreremo insieme aspettando il sorgere del sole. Assolutamente imperdibile.
CONOSCIAMO ANDREA VANZO
Bolognese di nascita, Andrea Vanzo, è diventato in breve tempo la rivelazione italiana nel mondo del genere neoclassical.
Le sue composizioni evocano un’atmosfera nostalgica e avvolgente, sviluppata
attraverso uno stile post-minimalista.
Andrea unisce la musica classica moderna con elementi del paesaggio sonoro pop per creare un inedito e cinematico linguaggio musicale.
Intimacy vol.1, raccolta di brani per pianoforte solista, è stata pubblicata nell’ ottobre 2022.
L’album trae ispirazione dai luoghi che hanno una rilevanza emotiva per Andrea: la sua casa immersa nella natura e gli splendidi paesaggi italiani. Il rapporto tra uomo e natura, l’ amore, i sentimenti e la libertà di espressione sono i temi ricorrenti.
A Febbraio-Marzo 2024 è stato in tour per la prima volta in Europa di soli 8 concerti, tutti esauriti a Londra, Parigi, Berlino, Milano, Madrid, Bacellona.
Sempre a Marzo 2024 è stato premiato ai prestigiosi G.A.N.G. Awards (Game Audio Network Guild Awards) negli Stati Uniti la sua cover di “Song of Storms” pubblicata con Decca US.
La sua musica ha raggiunto milioni di ascoltatori online ed Andrea è attualmente uno dei musicisti influencer più seguiti nel genere neoclassico, con una fan base, in rapida crescita, che conta al momento oltre un milione di followers solo su Instagram.
Andrea Vanzo sarà di nuovo in tour per la fine del 2024 e “Intimacy vol.2” sarà
pubblicato ad un certo punto del 2025.
L’INTERVISTA
Tutto è nato in piena pandemia, periodo per alcuni scandito da paure ed incertezze mentre per altri momento per riscoprire se stessi. E’ stato quest’ultimo il caso del compositore bolognese Andrea Vanzo, classe 1989, che dopo anni di lavoro (dietro le quinte) dedicati a “progetti d’altri, fra colonne sonore per i film e sigle per la Rai“, ha deciso di dare vita a un’iniziativa propria, che unisce due grandi amori: quello per la musica e quello per la natura.
“La mia carriera ha avuto una svolta in piena pandemia, periodo in cui ho avuto modo di pensare di più a me stesso e di maturare il mio linguaggio musicale, mettendomi al centro come artista – esordisce Andrea -.
Avevo già lavorato a differenti collaborazioni, soprattutto nell’ambito cinematografico ma con l’avvento del Covid ho compreso che dovessi fare anche qualcosa di esclusivamente mio“.
Nel verde dell’appennino tosco-emiliano, tanto caro al compositore, “luogo dove sono nato e al quale sono tremendamente affezionato”, è partito un nuovo capitolo della storia di Vanzo, che ha deciso (letteralmente ) di immergere nella natura i propri brani: “Per scrivere, ho sempre tratto ispirazione dal mondo intorno a me – confessa -. Da piccolo mi piaceva isolarmi nel verde e trascorrere ore ad osservare gli alberi cullato dal vento. Tutt’oggi, se la sera nevica o piove resto sveglio con il naso incollato alla finestra per non perdermi nemmeno un attimo di quei momenti “.
La musica scritta prendendo ispirazione dagli elementi della natura è divenuta melodia che andava necessariamente suonata in quegli stessi spazi che avevano fatto da musa: “Ho pensato di costruire un pianoforte che potesse essere facilmente smontato, per iniziare a suonare immerso nel verde – prosegue il compositore bolognese -. Dopo aver disegnato lo strumento mi sono affidato a un esperto falegname, Massimo Russo, che lo ha costruito per me. Accanto a noi c’è sempre stato anche mio padre, restauratore e decoratore, che ha provveduto invece a supervisionare i lavori“.
Per arrivare al pubblico Andrea ha nel frattempo dato vita anche a un profilo Instagram, nel quale pubblicare gli spettacolari video realizzati in montagna, in campagna o ancora su scogliere a picco sul mare, grazie allo straordinario regista Alessio Sansone: “Puntare sui social mi ha consentito di avere tante idee. Se dal mondo del web sai prendere le ‘cose’ giuste, è possibile trarne il meglio – fa notare -.
Nell’estate del 2022, poco dopo la costruzione del pianoforte ‘smontabile’, ho pubblicato il mio primo video e da lì non mi sono più fermato: ho continuato a comporre e a realizzare video suonando in mezzo alla natura, chiedendo consigli ai miei fan su Instagram ad esempio per battezzare i miei brani”.
“La natura è diventata poi anche mezzo per lanciare dei messaggi: in uno dei miei video, girato in cima allo Sciliar, suono non soltanto richiamando le mie origini, visto che mio padre è altoatesino, ma lanciando un appello e ricordando che stiamo perdendo le nostre Alpi, che stanno mutando in maniera irreversibile“.
La volontà di suonare in luoghi legati alle proprie origini ha poi condotto Andrea ad approdare su di una scogliera in Sardegna, “in onore di mia madre“.
Dopo l’esperienza sullo Sciliar, Vanzo ha deciso di suonare un altro brano sulle montagne dell’Alto Adige, sull’Alpe di Siusi, a Punta d’Oro: “Ho portato il pianoforte in mezzo alla neve – ricorda -. Consapevole che avrei voluto raggiungere ogni dove, vette comprese, ci è voluto un bel po’ di tempo per costruire un pianoforte che risultasse non soltanto comodo da montare e smontare ma anche da trasportare”.
Per raggiungere in particolare le montagne altoatesine, lo strumento divisibile in 5 pezzi comodamente riposti “in sacche create ad hoc da un tappezziere, è stato portato a piedi in spalla da me, i miei cugini e anche grazie all’aiuto di un ragazzo del rifugio Bolzano: ognuno di noi ha trasportato un pezzo. Il più pesante raggiunge i 20 chili di peso, che in montagna non sono poi così pochi”.
“Per il futuro ho già svariati progetti in ballo e anche la volontà, data dai molti che me lo richiedono, di fare delle esibizioni dal vivo – conclude il giovane 34enne -. Non so se ne sarò in grado ma sono convinto che anche questo faccia parte del meraviglioso percorso che ho intrapreso e che è finalmente diventato per me un lavoro a tempo pieno“.
(fonte Il Dolomiti)