STASERA PROTAGONISTE DEL FESTIVAL LE QUATTRO STAGIONI DI VIVALDI.
Oggi mercoledì 17 agosto, alle 21:30 presso il Teatro comunale La Cupola di San Teodoro, altro imperdibile appuntamento con la grande classica del Festival Internazionale di Musica in Crescendo 2016 che, in collaborazione con la XI edizione del Festival internazionale di Musica & Natura organizzato dell’Associazione Musicando Insieme, propone in gemellaggio con Musiklab Academy il concerto da camera “Le quattro stagioni” di AntonioVivaldi.
Ad eseguire le celebri note di Vivaldi saranno gli ARS MUSICANDI ENSEMBLE.
I MUSICISTI:
ARS MUSICANDI ENSEMBLE
Violino concertante: Marco Ligas
Violini: Giuseppe Fresi Roglia, Alessio Manca, Vittorio Vargiu, Alessandra Cocco, Gavina Lupinu
Viole: Donatella Parodi, Gioele Lumbau
Violoncello: Giuseppe Fadda
Contrabbasso: Sergio Fois
Cembalo: Mariano Meloni
Il PROGRAMMA:
Antonio Vivaldi
Le Quattro Stagioni
da “Il cimento dell’armonia e dell’invenzione” Op.8
Concerto in Mi maggiore
“La Primavera”
Allegro, Andante, Allegro
Concerto in Sol minore
“L’Estate”
Allegro non molto, Adagio, Presto
Concerto in Fa maggiore
“L’Autunno”
Allegro, Adagio molto, Allegro
Concerto in Fa minore
“L’Inverno”
Allegro non molto, Largo, Allegro
IL CONCERTO:
Le quattro stagioni è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti grossi per violino di Antonio Vivaldi: Il cimento dell’armonia e dell’inventione.
Uscirono dalle officine tipografiche dell’editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725, ma è lo stesso Vivaldi ad affermare, nella dedica al conte Morzin, che erano stati composti precedentemente: i diversi manoscritti ritrovati presentano alcune differenze che confermano quanto dichiarato dall’autore.
“Il cimento”, come la precedente raccolta di concerti L’estro armonico opera 3, si compone di 12 concerti. La differenza fra le due raccolte riflette l’evoluzione del gusto dei primi decenni del XVIII secolo: i concerti del “cimento”, sono tutti di tipo solistico, invece nell’estro insieme a 4 concerti per violino solista vi sono 8 concerti grossi.
Ciascun concerto de “Le quattro stagioni” si divide in tre movimenti, dei quali due, il primo e il terzo, sono in tempo di Allegro o Presto, mentre quello intermedio è caratterizzato da un tempo di Adagio o Largo, secondo uno schema che Vivaldi ha adottato per la maggior parte dei suoi concerti. Ogni concerto si riferisce ad una delle quattro stagioni: la “Primavera”, l'”Estate”, l'”Autunno” e l'”Inverno”.
L’organico di tutte le partiture consta di: violino solista, quartetto d’archi (violino primo e secondo, viola, violoncello) e basso continuo (clavicembalo o organo).
Si tratta di un tipico esempio di musica a programma, cioè di composizioni a carattere prettamente descrittivo. Ad esempio, l'”Inverno” è dipinto spesso a tinte scure e tetre, al contrario l'”Estate” evoca l’oppressione del caldo, oppure una tempesta nel suo ultimo movimento. I quattro concerti grossi de Le quattro stagioni sono accompagnati da altrettanti sonetti descrittivi, scritti forse da un poeta anonimo o forse da Vivaldi stesso.
I SONETTI:
PRIMAVERA
Allegro
“Giunt’ è la Primavera e festosetti
La Salutan gl’ Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de’ Zeffiretti
Con dolce mormorio Scorrono intanto:
Vengon’ coprendo l’aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl’ Augelletti
Tornan di nuovo al lor canoro incanto:”
Largo
“E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme ‘l Caprar col fido can’ à lato.”
Allegro
“Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all’apparir brillante.”
ESTATE
Allegro non molto
“Sotto dura stagion dal sole accesa
Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde ‘l pino,
Scioglie il cucco la voce, e tosto intesa
Canta la tortorella e ‘l gardellino.
Zeffiro dolce spira, ma contesa
Muove Borea improvviso al suo vicino;
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;”
Adagio
“Toglie alle membra lasse il suo riposo
Il timore de’ lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e mosconi il stuol furioso:”
Presto
“Ah che pur troppo i suoi timor sono veri
Tuona e fulmina il cielo grandinoso
Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri.”
AUTUNNO
Allegro
“Celebra il Vilanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor di Bacco accesi tanti
Finiscono col Sonno il lor godere”
Adagio molto
“Fa’ ch’ ogn’ uno tralasci e balli e canti
L’ aria che temperata dà piacere,
E la Staggion ch’ invita tanti e tanti
D’ un dolcissimo sonno al bel godere.”
Allegro
“I cacciator alla nov’alba à caccia
Con corni, Schioppi, e cani escono fuore
Fugge la belva, e Seguono la traccia;
Già Sbigottita, e lassa al gran rumore
De’ Schioppi e cani, ferita minaccia
Languida di fuggir, mà oppressa muore.”
INVERNO
Allegro non molto
“Agghiacciato tremar tra nevi algenti
Al Severo Spirar d’orrido Vento,
Correr battendo i piedi ogni momento;
E pel Soverchio gel batter i denti;”
Largo
“Passar al foco i dì quieti e contenti
Mentre la pioggia fuor bagna ben cento”
Allegro
“Caminar sopra il ghiaccio, e a passo lento
Per timor di cader girsene intenti;
Gir forte Sdrucciolar, cader a terra
Di nuovo ir sopra’l ghiaccio e correr forte
Sin ch’il ghiaccio si rompe, e si disserra;
Sentir uscir dalle ferrate porte
Scirocco, Borea, e tutti i venti in guerra
Quest’è’l verno, ma tal, che gioia apporte.